martedì 23 dicembre 2008

In aeroporto...

Da qualche ora mi trovo nell'aeroporto di Dakar in attesa che il mio volo...prenda il volo!! Dunque per ammazzare il tempo, grazie al wi-fi...vi rompo ancora un pochino le scatole!!! Questi sono i momenti in cui rimpiango il caffè...quello buono, quello che ti da la carica...
Ho già terminato tutte le formalita: Check-In, Controllo bagagli e dogana...e ora sono al gate aspettando (un paio d'orette) che venga chiamato il mio volo..Eurofly GJ571. Mentre scrivo riguardo le foto di questi due mesi e mezzo...che sembravano un tempo infinito, ed invece sono volati...pufff! Mi sembra ieri la partenza da Napoli, la sosta a Milano, il volo "africano"...è tutto così compresso! Certo è che mi porto dietro un bagaglio pesante di ricordi, emozioni, sensazioni...e volti! Quei volti che sono diventati parte di me, quegli sguardi che hanno penetrato la mia anima e che inesorabilmente hanno cambiato il mio "essere"...
Bon...vi lascio e torno ai miei pensieri...a bientot!

lunedì 22 dicembre 2008

Grazie!


Ho un dovere morale e spirituale...fare dei ringraziamenti.
Ci sono state tante persone che hanno permesso questo mio viaggio, tantissime che mi hanno seguito e supportato, con un affetto infinito, soprattutto nei momenti di difficoltà iniziale: Grazie!
Grazie prima di tutto a papà Pasquale, mamma Gabriella, Francesco...e il cane Eddy...senza di voi, il vostro supporto, la vostra vicinanza, e tutto quello che mi avete donato in questi miei 28 anni di vita, oggi non sarei qui, e non sarei quello che sono.
Grazie a Giulia, che ogni santa sera, prima di andare a dormire mi augurava la buona notte con i suoi squilli...
Grazie a Corinna, Enzo e Bruna, Marilisa e Umberto, Luca, Simona, Massimiliano, Giancarlo, Stefania, Laura, Barbara, Martina, Rolando...e tutti quanti, amici, parenti ed affini (perdonatemi se non vi cito), mi sono stati vicino con e-mail, telefonate e quant'altro.
Grazie a quanti hanno avuto la santa, santissima pazienza di seguire il blog...in particolare ai ragazzi della Partenope - Ateltica che so hanno seguito con attenzione le mie vicissitudini.
Grazie alla prof. de Anna, che ha creduto in me e nelle mie capacità per questo viaggio...
Grazie a Marta, la mia unica ed insuperabile tutor di dottorato...sei veramente un mito!
Grazie a Roberto, Grazia e Gaetanina...colleghi dispersi tra Brasile e Taiwan ma in costante contatto con me e con il mio mondo senegalese...

E a questo punto un ringraziamento speciale...alla mia "famiglia" senegalese! Amici divenuti fratelli, persone eccezionali con le quali ho avuto modo di condividere parte di questa fantastica esperienza! Provo a presentarveli in ordine sparso...

Issaka P. Laleye...il professore, di cui già vi ho parlato, con la sua fantastica famiglia...in particolare Francois Xavier e Christian...Merci!

La famiglia all'università, di cui sono stato un po' papà (vista l'età), un po' fratello, un po' figlio...

Raphaelle, scienziata politica, artista...la mia professoressa di francese...una bomba!
Genet, economista, dolcissima e grande cantante...
Sarah, una piccola grande donna...abbiamo avuto modo di parlare tanto e condividere i nostri pensieri! Eccezionale...
Lenny, la prima persona straniera che ho conosciuto in Senegal, la più grande del gruppo, sempre attenta e molto materna...
e Annie, genio e sregolatezza, non capisci mai quando scherza e quando fa sul serio...ma è capace di disarmarti con un sorriso
ecco le 5 canadesi...matte da legare, ma veramente eccezionali per la loro voglia di fare, la loro competenza, il loro affetto! Merci!

Andreas...austriaco, filosofo, ingegnere elettronico, patito di moto e birra...che ha condiviso con me le difficoltà con il francese...insieme abbiamo formato una coppia alla Totò e Peppino. Per la serie...noio volevan savuar...:-)
Compagno quasi fisso di pranzo...e merende!

Aimeè...della Repubblica del Congo. Studente di master in produzione di documentari, amico fraterno...insieme a Kas, dal Mali con furore, stesso master, ma con un pizzico di follia in più! In rappresentanza del Senegal...Sebastian, e per la Nigeria Siradji...ancora master!

Un gruppo veramente multietnico e internazionale...tipo "a noi le frontiere fanno un baffo!"

Merci!!!

Un grazie speciale anche ai ragazzi del CISV, di ACRA, di Medicos del Mundo e MAIS.
Grazie a Rossella,Marco e Venusia, Sara, Erika, Ilaria, Martino, Sabine, Andrea, Valentina,Pietro e Simone...siete veramente delle persone eccezionali! Chissà che prima o poi non ci troviamo a lavorare insieme...

Insomma...grazie veramente a tutti!

E in particolare...Grazie a questa terra

Alhamdulillah...Grazie a Dio

Tra passato, presente e futuro


Ci siamo, è arrivato il momento della partenza, ed è veramente dura!!!
Mentre vi scrivo la mia testa è piena di pensieri, ed il mio cuore pieno di emozioni...spesso in contrasto.
So già che l'impatto con l'Italia sarà traumatico sotto molti punti di vista (a partire dal clima...ieri sono stato al mare!!!), sono felice solo di ritrovare tutti: papà, mamma, Francesco ed Eddy...tutta la famiglia allargata, gli amici, i fratelli di comunità e di lega, i ragazzi del collana, i colleghi all'università, Onda Anomala, i senza dimora della stazione...insomma tutti quanti! So anche di tornare in un'Italia che non vive un momento particolarmente facile...tante volte guardando dall'esterno la situazione del nostro paese ho sperato veramente che potesse accadere qualcosa di nuovo...ma con le persone che ci ritroviamo al governo e nelle aule parlamentari ho veramente poca, pochissima speranza.
Se mi volto a guardare il percorso che mi ha portato fino a qui, oggi, vedo una strada piena di salite (e discese) ...è stato tutto molto faticoso! Ma vedo anche tante luci in un paese che viene spesso dipinto come oscuro...ricco di "ombre"! Forse qui la speranza non è ancora morta...anzi è resa viva dall'incessante faticare di tantissime persone di buona volontà che credono in un futuro differente...
In tutto questo non so ancora cosa mi riserverà il mio di futuro...certo è che questa esperienza mi ha cambiato, ha messo a nudo tante piccole cose di me che ancora non conoscevo, punti di forza e debolezze, mi sento cresciuto! Tante altre sono invece le cose che questo cammino ha confermato e rafforzato...a partire dalla Fede, e dall'idea, sempre più forte che ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa per chi sta peggio...che sia in Africa, o nelle periferie delle nostre città, in Brasile o a Scampia, abbiamo il dovere morale di metterci in gioco, a partire dalla messa in discussione del nostro stile di vita!
Non possiamo trincerarci dietro frasi del tipo "io faccio bene e onestamente il mio lavoro"...oggi non basta più, e spesso diventa una scusa, un paravento...dobbiamo e possiamo fare di più! La cosa importante è cercare di metterci insieme...solo così qualche cosa forse potrà cambiare...

venerdì 19 dicembre 2008

Ultimi scampoli di Senegal


Giornate veramente pienissime da queste parti...continuo a viaggiare come un pazzo. Oggi vi scrivo da Saint-Louis, dove sono arrivato ieri per un incontro, dopo una mattinata passata a Louga (cittadina a 70km da qui) sempre per riunioni varie ed eventuali. Sono veramente molto stanco, ma è stato piacevole ritrovare gli amici lasciati qui...seduti attorno ad un tavolo a mangiare spiedini di facocero e bere birra senegalese! Mi mancherà questa gabbia di matti...e prima di partire spero di riuscirveli a presentare con un post dedicato: la mia famiglia in senegal!
Il mio lavoro ormai si porta verso la conclusione...ho incontrato una marea di persone, fatto rete, visto luoghi...sono entrato nel tessuto di una società ricca di cose buone e cose meno buone(penso alla visita sulla bellissima isola di Goree, segnata dalla tragica storia di milioni di schiavi africani partiti verso America ed Europa da lì transitati verso il non ritorno) . Tornerò arricchito, tanto! Ho succhiato Vita da questa terra e da questa gente, e anche se sarà difficile, cercherò di trasmetterla negli incontri di tutti i giorni, nel mio lavoro in Italia...ci provo!
Oggi torno a Dakar, e comincerò a preparare il rientro in Italia...4 giorni all'alba...o al tramonto...ancora non lo so!
A presto...

lunedì 15 dicembre 2008

A Dakar

Vi scrivo rapidamente da un internet point di Dakar...
Qui sto girando come una trottola, tra non molto mi aspetta un incontro in ambasciata.
A dispetto di Saint-Louis è tutto molto più caotico ed occidentale. Dopo i primi due giorni ospitato a casa di un'amica del Cisv, oggi mi trovo a casa di un amico congolese. E' probabile che nei prossimi giorni dovrò trasferirmi di nuovo...vi farò sapere!
A quest'ora la prossima settimana starò preparando le valige...si avvicina sempre di più il momento della partenza!
Appena ho un minuto per fermarmi cerco di farvi vedere qualcosa di Dakar...
A presto

mercoledì 10 dicembre 2008

Ciao ciao Saint-Louis

Dopo più di due mesi mi trovo a dover lasciare Saint-Louis...
Domani partirò per Dakar per completare il mio lavoro! E' strano e un po' difficile dire addio ( o arrivederci) alla mia casetta( con i tanti ospiti che avete avuto modo di conoscere in questi mesi), salutare tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo cammino, gli amici e i fratelli acquisiti. Ho però dentro di me la consapevolezza che i legami con questa terra e questo popolo sono e resteranno inscindibili. Oggi mi sento un po' meno cittadino italiano...un po' più cittadino di questo, pazzo, difficile, ma bellissimo mondo, e spero di poter condividere con voi che leggete, nella maniera più piena ed efficace possibile, questa ed altre esperienze.
A Dakar non so ancora dove alloggerò e se avrò la possibilità di connettermi, quindi non vi inquietate troppo se non aggiornerò il blog...vi prometto però che farò del mio meglio per continuare a raccontarvi quello che vivo!
Ormai posso dirlo...a presto!

Luigi

mercoledì 3 dicembre 2008

Rispetto

Ormai sono giunto quasi alla fine di questo percorso! Tra 20 giorni sarò in Italia, e sto cominciando dentro di me a fare il punto della situazione. Spesso durante la giornata mi fermo a pensare alle cose che ho fatto, a quello che ho visto, gli incontri, le idee che sono cambiate, così come è cambiato il mio sguardo sul mondo e sull'Africa...o almeno su questo piccolo, piccolissimo pezzo di Africa che ho avuto modo di vivere e conoscere.

Una delle cose che più mi ha colpito è stato vedere come di quest'Africa di cui tutti parlano, soprattutto in occidente, di cui tutti discutono, per la quale tutti cercano soluzioni, poco veramente si conosce. Durante il mio soggiorno qui ho avuto la conferma di quanto possano essere dannosi gli intenti di (pseudo) sviluppo dell'occidente sul continente africano, di come le politiche internazionali siano ipocrite e assolutamente non “sincere”. L'occidente non vuole che quest'Africa migliori il suo status...il mio, il nostro occidente è presente qui solo ed esclusivamente per svuotare questo territorio delle infinite risorse che ancora possiede. Le politiche della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale, stanno svuotando le già fragili democrazie di questi paesi...e meglio non fanno l'Unione Europea, gli Stati Uniti, la Cina o il Giappone.

Il Senegal, per quello che ho visto, ha le capacità di mettersi in piedi da solo, preservando lo stile di vita tradizionale, ma al contempo sviluppando il sistema paese (sanità, educazione, servizi etc etc)...ha tante forze giovani e impegnate in grado di farlo.

L'unica cosa che dovrebbe fare l'occidente è rimediare ai disastri che ha creato qui con le armi, lo sfruttamento e l'inquinamento. A dispetto dei debiti economici che i paesi africani possono avere nei confronti del Nord del mondo, è il Nord del mondo ad avere un enorme debito morale e politico nei confronti di questi paesi.

L'Africa ha bisogno di rispetto...non di compassione!


martedì 2 dicembre 2008

Scusate l'assenza


Dopo tanto...troppo tempo torno a scrivervi. Chiedo venia per la prolungata assenza, ma nelle ultime due settimane sono stato travolto da tremila cose da vedere e fare. La rete di contatti che ho creato comincia a dare i suoi frutti per quello che riguarda la mia ricerca, ma non solo...inizio veramente a comprendere di più la realtà di questi luoghi e vedo più a fondo nelle dinamiche sociali...prima mi mancavano degli strumenti di osservazione fondamentali e l'unica cosa che inizia a mancarmi ora è il tempo, che sta veramente volando via...ormai manca veramente poco al mio rientro in Italia, e la cosa mi inquieta non poco!
Vi dicevo delle tante cose che ho fatto in queste due settimane: la prima è stata una visita in una città a circa 240km da Saint-Louis, Podor, proprio sul confine con la Mauritania. Una realtà piccola ma molto viva! Speravo di portare qualche frutto per la mia ricerca ma alla fine la cosa più bella è stata la visita in un villaggio a 10 km dalla cittadina, raggiungibile attraverso una pista nel deserto. Insieme con gli amici con i quali sono stato lì abbiamo sperimentato appieno la “Taranga” (ospitalità) senegalese: più famiglie del villaggio hanno condiviso il loro pranzo con noi, rigorosamente divisi uomini con uomini e donne con donne, ci hanno offerto ristoro, luoghi dove riposare, tanto affetto e gratitudine. E' stato meraviglioso quando usciti dal villaggio per andare a fare una passeggiata con Tige (la nostra guida...un Rasta di due metri),



siamo stati attorniati da tantissimi bambini che incuriositi dalla presenza di tanti “toubab” (bianchi) sono letteralmente impazziti



...alcuni avevano addirittura paura (e questo mi fa pensare ai nostri bimbi e alle storie che gli vengono raccontate sul famigerato “uomo nero”), e quasi tutti hanno giocato con i peli delle mie braccia...per loro era un po' strano vedere un uomo con i capelli da un'altra parte che non fosse la testa!

Altro incontro importante è stato quello con Martino e Sabine...nato anche questo un po' per caso! Durante queste due settimane infatti ho lavorato molto perché almeno uno studente senegalese potesse partecipare al concorso per lo stesso dottorato che sto facendo io, per il quale è stato presentato un nuovo bando. Alla ricerca di un contatto all'Ambasciata, ho chiamato Ilaria, la cooperante di ACRA che mi ha aiutato nella logistica a Dakar. E proprio lei mi ha detto della presenza di Martino a Saint-Louis. Mi ha inviato il suo numero e subito ne ho approfittato per chiamarlo. Martino lavora per una ONG spagnola, Medicos del Mundo, che si occupa di un progetto di lotta all'AIDS. Sono andato a trovarlo la sera stessa della telefonata, e a casa sua ho conosciuto Sabine, la sua compagna, infermiera che lavora nel suo stesso progetto. Si sono resi entrambe disponibili ad aiutarmi nelle mie ricerche...ma molto di più mi hanno accolto come se fossi un amico di vecchia data, offrendomi anche di lavorare a marzo ed aprile insieme a loro (cosa che sarà probabilmente impossibile), mi hanno invitato a cena...e mi hanno fatto conoscere altri tre cooperanti italiani del CISV. Marco e Rossella che si occupano di turismo responsabile ed Andrea, che, sempre per la stessa ONG, si occupa della gestione e smaltimento dei rifiuti in Benin...vista la situazione napoletana mi sono offerto di dargli qualche consiglio!!! Marco mi ha dato un nuovo contatto che spero di poter utilizzare a breve.

Nota di colore (mo' ci vuole...): la settimana scorsa è stato celebrato all'università il centenario di Claude Levi-Strauss, un grande antropologo francese ancora in vita. Il prof. Laleye, insieme al suo gruppo di lavoro ha organizzato un grande convegno internazionale, con relatori provenienti un po' da tutta l'Africa e qualcuno dall'Europa. La sera ha organizzato una cena a casa sua con tutte le personalità presenti, e Xavier, il figlio, mi ha chiesto se potevo dargli una mano durante il ricevimento. Mi sono trasformato per una sera in cameriere, addetto alle bevande...e provate ad immaginare un pochino lo stupore di questo gruppo di africani a vedersi servire da un “toubab”...
Qualcosa nel mondo può cambiare...qualcosa nel mondo sta cambiando!
Alla prossima...

lunedì 17 novembre 2008

Il Mare, Maktar e Fra Emanuele


“L'acqua è vita”...quante volte ho sentito queste parole!! Sarà per la dimensione del viaggio che amplifica tutto, ma qui ho avuto modo di constatare ancora meglio quanto sia vero! Saint-Louis è una città dove l'acqua la fa da padrona, il fiume Senegal ne avvolge l'isola principale e tutte le altre parti, e l'oceano ne bagna le spiagge di sabbia finissima. E proprio tra le onde dell'Atlantico che in qualche modo si intrecciano le storie di Maktar e Fra Emanuele. Sono due persone che ho incontrato lo scorso fine settimana e che hanno veramente lasciato un segno importante su questo percorso.


Il primo, Maktar, l'ho conosciuto per caso, così come si conoscono tante persone qui in Senegal. Qualche settimana fa, mentre ero a fare delle foto alle piroghe di Saint-Louis, mi ha fermato per strada e mi ha chiesto se mi piacevano le barche...dopo una breve conversazione, mi ha detto che lui era un pescatore, e allora ne ho approfittato per farmi dare il numero di telefono, sperando nelle settimane successive di andare a fare un giro in barca. L'avevo dimenticato, finché sabato pomeriggio, trovandomi da solo in città e non avendo nulla di programmato da fare, ho deciso di chiamarlo. La mia prima intenzione era effettivamente quella di andare a fare un giro in barca, ma alla fine abbiamo deciso insieme che, visto l'orario e l'eventuale costo di una gita in barca, fosse meglio che mi raccontasse un pochino della vita dei pescatori di lì, così abbiamo iniziato un lungo e bellissimo giro tra la spiaggia dei pescatori, il villaggio, il mercato del pesce. Abbiamo camminato per quasi tre ore, mi ha raccontato di come i pescatori che pescano “à la ligne” (con la lenza) stanno in mare su queste piroghe per 5 giorni, di come ormai non si trova più tanto pesce perché il governo ha concesso lo sfruttamento dei mari senegalesi a flotte di pescherecci Nord Coreani, che utilizzano anche l'esplosivo per pescare, e di come a causa anche di questa crisi della pesca (che genera una conseguente crisi economica in un posto come Saint-Louis che vive principalmente di questo) molte persone decidono di affrontare l'oceano con queste piroghe per approdare alle Canarie (Spagna), il presidio europeo più prossimo al Senegal. Anche Maktar ci ha provato una volta, ma è stato beccato dalla polizia e rimpatriato. Gli è andata molto meglio di altre migliaia (pare almeno 3000 negli ultimi anni) di clandestini morti in mare dopo giorni di deriva e agonia...e questo non può non riportare la mia mente ai disperati di Lampedusa.

Su questo argomento ho visto anche un bellissimo documentario: “Barcelone ou la morte”! Se lo trovate da qualche parte vi consiglio vivamente di vederlo.

Il cammino con Maktar è stato anche un percorso nella cultura, nella storie e nelle tradizioni del Senegal...a cominciare proprio dal nome della nazione stessa, che come mi ha raccontato


deriva da due parole Wolof. Quando sono arrivati i primi coloni Portoghesi, trovandosi di fronte a questa distesa di piroghe hanno chiesto di chi fossero, ed i pescatori, avendo capito la domanda ma non conoscendo la lingua straniera hanno risposto in Wolof: “Sunu gaal” dove “sunu” significa nostre e “gaal” piroghe.

Ci siamo lasciati con la promessa di rincontrarci presto.


A differenza di Maktar, invece, Fra Emanuele l'ho cercato. E' da quando sono arrivato che mi sono messo in testa di trovare qualche missionario in zona...e alla fine le mie ricerche hanno avuto buon esito, anche grazie a Internet! In una chiesa qui vicino infatti mi avevano detto che c'era un sacerdote italiano in giro, così attraverso Google ho trovato il villaggio e addirittura l'indirizzo di posta elettronica. Ci siamo scritti, mi ha dato il suo numero di telefono, e ci siamo accordati per incontrarci. Domenica è stato il gran giorno! Ci ho messo quasi due ore per fare 20 km, ma alla fine sono arrivato a Savoigne, il villaggio in questione. Ho partecipato alla messa e poi finalmente ho incontrato Fra Emanuele Zanaboni, che mi ha immediatamente affidato al suo più fidato collaboratore, August, per farmi fare un giro della missione e farmi conoscere il progetto che stanno portando avanti. E' qui che c'è il collegamento con il mare e con Maktar! Vista la cronica mancanza di lavoro e i tentativi di fuga, spesso tragici, di tanti giovani verso altre mete, Fra Emanuele ha pensato bene di provare a fare qualcosa. Ne è nata una scuola professionale, che insegna ai giovani del posto, cristiani e musulmani insieme, a fare statue. Oltre ad essere infermiere (la prima sua opera a Savoigne è stata un dispensario ora acquisito dal governo) infatti, il missionario dell'ordine dei “Fatebenefratelli” è anche un'artista, e con le sue competenze ha provato a portare un pochino di sviluppo in questo territorio! Per il momento nella scuola impiega una ventina di ragazzi, ma a breve verrà aperta una nuova parte della struttura dove si insegnerà la sartoria alle ragazze. E' un piccolo seme che, divenuto pianta, sta portando i suoi frutti...ma come ogni pianta ha bisogno di concime e acqua per continuare a essere produttiva. Presto vi farò sapere come è possibile aiutarlo!


Chiudo il post con qualche foto del mare, che a parte le sue storie tristi, qui è veramente meraviglioso! Buon inizio settimana a tutti!





venerdì 14 novembre 2008

Vergogna!


Ieri, a sette anni dai fatti del G8 di Genova, è arrivata la sentenza del processo per l'assalto alla scuola Diaz da parte delle forze dell'ordine. Poche le condanne, tante le assoluzioni...soprattutto dei capi, di chi ha dato direttive precise per quell'irruzione, di chi ha dato falsa testimonianza, di chi ha tradito nella maniera più scandalosa lo Stato che dice di servire. Mi associo agli amici di Rete Lilliput e delle tante associazioni non-violente che sono state vittime di brutalità in quei giorni di Luglio. C'erano anche papà, mamma, Marcello, padre Rolando e altri cari amici...

VERGOGNA!


martedì 11 novembre 2008

Tra Cardinale, Congo, Mama Afrika e Pasta e patate...


Le giornate qui trascorrono sempre più piene. Domenica sono stato ad una celebrazione della piccola ma vivacissima comunità cristiana di Saint-Louis. Per la festa patronale era presente il Cardinale Sarr, e tutto l'apparato di stato e religioso si è ritrovato insieme in questa giornata di gioia.




Erano presenti il governatore della regione di Saint-Louis, il prefetto, il sindaco della città, tutte le cariche ecclesiali (vescovo ed imam inclusi), militari e politiche della zona. Io sono andato lì per cercare di incontrare un missionario italiano che lavora in un villaggio a 20 km dall'università, ma la mia attesa è stata infruttuosa...ci ho guadagnato solo un pranzo, cooptato a forza, insieme a tutta la comunità cittadina. Ho sperimentato ancora una volta sulla mia pelle l'accoglienza di questo popolo...

Dal mio amico Alister continuano ad arrivarmi notizie sul Congo e su Gavin, che si trova lì. E mi fa rabbia vedere come i media italiani stiano rendendo la cosa sempre più silente (l'ultimo articolo su repubblica.it a firma Mastrogiacomo risale al 9/11). Vorrei fare qualcosa, ma l'unica che mi è possibile ora è continuare a tenere alta l'attenzione e invitarvi a fare lo stesso. C'è il serio rischio che questo conflitto travalichi i confini congolesi e si espanda in più paesi, e se già ora la situazione rievoca catastrofi enormi, un'eventualità del genere sarebbe veramente drammatica. Continuate ad informarvi ed informare.

C'è qualcosa che lega sempre di più la mia Napoli, la mia terra a questo continente bello e martoriato. Ieri ho appreso la notizia che proprio a Castel Volturno, lì dove qualche mese fa sono stati massacrati 7 africani, è morta Miriam Makeba, conosciuta anche come Mama Afrika. Aveva "combattuto" con la forza della sua voce, al fianco di Nelson Mandela, la dura battaglia contro l'apartheid, e domenica era andata a sostenere, ancora con la sua voce, la battaglia del nostro territorio, contro la camorra, a sostegno di Roberto Saviano che la ricorda così.

Ultimo collegamento Senegal-Napoli...me lo sono creato da me! Ieri in preda a profonda crisi culinaria ho deciso di lanciarmi nella preparazione di un piatto che amo particolarmente: pasta e patate (azzeccata)! Lascio qui le testimonianze di questo momento di estasi del palato...





Ps: continuano gli avvistamenti "naturalisitici"...ecco i link ai video dello Stercoraro e della Mantide

venerdì 7 novembre 2008

Ma che mangi? Che tempo fa?...e le zanzare???

Ritorno a scrivervi dopo qualche giorno di pausa conditi dalla vittoria di Obama, con nottata passata al computer per seguire i risultati...e passeggiata nel campus all'alba di quello che spero possa essere veramente un giorno di cambiamento importante non solo per gli Stati Uniti, ma per tutto il mondo...spero e prego!


Passiamo al titolo del post! Queste sono le domande che in media mi vengono fatte quando parlo con qualcuno...ho pensato dunque di rispondere anche qui, in modo che tutti possano sapere queste notizie di fondamentale importanza per l'italiano che espatria! Ihih

Che cosa mangio:

Locuste, cimici, e larve fritte...!!! Scherzo naturalmente...ci sono due tipologie di pasti che posso fare, e tutto dipende dal tempo (a volte anche quello meteorologico)...ovvero dipende dal fatto che abbia o meno tempo, forza e voglia di cucinare. In questo caso, per miei limiti, cucino tipicamente napoletano, anche se mi mancano alcuni ingredienti base che ancora non ho trovato, come il basilico o il sedano. Mi sono espresso spesso in pasta al sugo, frittate, pasta e fagioli, pasta e piselli, frittate di maccheroni...e bene o male me la sono cavata.

Quando invece il fattore tempo diventa determinante...ed in qualche caso anche quello meteorologico fa la sua parte (se fa eccessivamente caldo a ora di pranzo farmi un km di cammino sotto il sole dall'ufficio a casa non è proprio l'ideale), preferisco andare a mangiare al “ristorante”...che sia ben chiaro non è quello che noi intendiamo normalmente, ma una baracca all'interno del campus con 4 tavolini di plastica, dove vanno a mangiare alcuni professori e parte del personale amministrativo dell'università; in media qui i piatti sono costituiti da una base di riso (bianco o rosso...cioè arrossito con una salsina piccante), accompagnati da pesce arrostito o bollito, carne bollita in sughi di origine e provenienza non sempre molto chiari (ieri per esempio ho mangiato riso con carne in salsa di arachidi...molto buono), e verdure (patate, carote, melanzane e altre cose non sempre riconoscibili). Per i sughetti utilizzano moltissimo la cipolla e il peperoncino...quindi vi lascio immaginare gli effetti post pranzo! Qualche volta ho mangiato anche dei panini che per consistenza e contenuti sono molto simili ai kebab che mangiamo dalle nostre parti....per chiudere il capitolo cibo posso dire con certezza che non morirò di fame, ma anche che quando tornerò a casa le prime tappe saranno pizza da “Di Matteo” e cena da “Nennella” ai quartieri spagnoli...giusto per gradire!


Il tempo:


Proprio oggi mi hanno spiegato un pochino come funzionano le cose in questo posto a livello meteorologico...Prima di partire mi sono informato su Saint-Louis, e le informazioni erano molto confortanti...brezza oceanica, e, vista la stagione, temperature mediamente più basse del resto dell'anno! Mitico, mi sono detto...e poi a conferma, quando sono arrivato, tutti i senegalesi mi hanno detto: “sta arrivando il freddo”! Difatti una sera che la temperatura è scesa a 20° c'erano in giro persone con i cappelli e i guanti di lana...giuro! Comunque, a parte questa nota di colore, il meteo tra Saint-Louis e qui è totalmente differente...era tutto vero quello che avevo letto sulla città...la brezza marina, il fresco...ma qui, a 10 km dal mare, verso la Mauritania, sembra che abbia più influenza il flusso di aria calda proveniente dal deserto...ovvero, tradotto in soldoni ,vuol dire che dalle 11 di mattina alle 17 di pomeriggio la temperatura oscilla tra i 35 ed i 37 gradi con tassi di umidità che a volte sfiorano il 70-80%...il che vuol dire uscire di casa...e sudare! Il sole picchia che è una meraviglia...e mi hanno detto che tra qui e la città ci possono essere anche 7-8 gradi di differenza...quasi 1°C a Km....incredibile.

La stagione delle piogge è finita per cui di nuvole e acqua dal cielo neanche l'ombra...la sera e la mattina presto però comincia a fare effettivamente più fresco, ma mi hanno detto che la minima a cui si può arrivare alle 5 di mattina sono 18°...amen!


Le zanzare:


A dispetto di tutti gli animali che ho visto e che continuo a vedere (ieri sera tornato a casa mi sono trovato questa simpatica mantide sulla mia spalla...si vede che era stanca e si è fatta dare un passaggio), quelli meno presenti sono proprio le odiatissime e temutissime zanzare...personalmente, forse, ma non ne sono sicuro, sono stato punto solo una volta. E di zanzare ne avrò viste una decina in tutto...ma sono zanzare diverse da quelle nostrane. Sono molto meno aggressive e si lasciano sterminare con molta più semplicità...

Rimane che sono pericolosissime in qualità di vettori della malaria...ma per il momento mi aspettavo qualcosa di più “invasivo”...meglio così!

Bene...è tutto! Saluti e alla prossima...

P.s.: Vi invito sempre a tenere alta l'attenzione sulla situazione del Congo, dove sembra che le cose stiano degenerando. On-line ci si può informare in maniera abbastanza esaustiva...se ho notizie fresche le posto qui!

Aggiornamento: eccovi un'intervista audio di Gavin al Corriere della Sera


lunedì 3 novembre 2008

Goma

Oggi ho deciso di non scrivervi del Senegal, ma pongo alla vostra attenzione il dramma (dis)umano che si sta verificando in Congo. Lo faccio perché lì c'è un mio amico, Gavin Braschi, volontario per il Vis, che ha deciso, insieme al suo capo progetto ed altri due volontari, di rimanere in loco per sostenere i 350 bambini orfani (alcuni dei quali ex bimbi-soldato) che ancora sono nella struttura in cui lavorano e per aiutare le centinaia di profughi che scappano dalle razie poste in essere dai ribelli di Laurent Nkunda e che approdano alla loro struttura (attualmente ne sono arrivati 700). Gavin, nell'ultimo comunicato che ha scritto da lì, ha chiesto di mantenere alta l'attenzione e di far girare quanto più possibile la notizia, per questo vi scrivo di Goma e spero che ognuno di voi possa in qualche modo divenire cassa di risonanza. Il tam tam della rete in questo caso può aiutare.
Ad essere onesti da qualche giorno anche i quotidiani on-line ne parlano con una certa attenzione, per cui vi invito a tenervi aggiornati anche tramite questi mezzi (non so le televisioni italiane cosa dicano), ma per qualche testimonianza diretta forse è bene collegarsi al sito del VIS, qui, per poter ascoltare anche dalla voce di chi è lì cosa sta accadendo, ed avere comunque notizie sempre aggiornate.
Manteniamo alta l'attenzione!
Un abbraccio a tutti, ma uno particolare a Gavin e i suoi amici

sabato 1 novembre 2008

Xavier ed il Basket


Eccomi di nuovo a voi dopo due giorni di assenza e una notte insonne a causa sua.

Da quando sono arrivato a Saint-Louis, ed in particolare al campus universitario, c'è stata una persona che mi ha aiutato in tantissime situazioni, mi ha dato una mano ad inserirmi nel contesto, e mi ha fatto conoscere un pochino Saint-Louis: François Xavier.
La prima cosa che mi è venuta in mente quando l'ho conosciuto è stata : " 'sti Gesuiti mi perseguitano...", ma alla fine ho voluto prendere la sua presenza come un segno...diciamo che per me svolge funzioni di angelo custode.
François è uno dei figli del professor Laleye, ha 29 anni ed è un veterinario! Ma non solo...è anche un'artista, più precisamente un vignettista/caricaturista. E attraverso i suoi disegni cerca di mandare messaggi importanti e positivi, senza tralasciare l'ironia (qui il suo sito...lasciategli un commento nel guestbook!) Abbiamo iniziato a conoscercidal primo giorno, è stato lui ad accompagnarmi a fare la mega spesa per riempire il mio appartamento vuoto, è con lui che sono andato a fare un giro al mare qualche giorno dopo, e sempre con lui ho visitato l'Ile di Saint-Louis, ho mangiato per la prima volta carne di facocero (per intenderci mi sono mangiato Pumba...del re Leone), l'ho aiutato ad operare una capra che aveva ingurgitato un sacco di sacchetti di plastica






(per i più duri di stomaco ho il video integrale dell'operazione...vi faccio un dvd ihihi)

...e poi c'è stato il Basket! Xavier, che è un ottimo giocatore, mi ha chiesto se mi andava di fare due tiri sui playground dell'università. Lo sport è diventato il modo più diretto per me per entrare in contatto con gli altri ragazzi. Sto conoscendo una marea di persone, e ancora una volta ho avuto testimonianza, anzi ho sperimentato sulla mia pelle...bianca, di come lo sport, ed in questo caso il basket, possa essere un mezzo di integrazione perfetto. Sui campi dell'università giocano tutti, bravi e meno bravi, bianchi e neri, uomini e donne (ieri con noi ha giocato una ragazza musulmana con tanto di velo...). C'è da pensare qualche cosa di serio in Italia che vada in questa direzione.
C'è anche da dire che atleticamente sti ragazzi fanno paura...saltano come dei grilli, e io che sono un nanetto faccio una fatica immane...ma mi diverto lo stesso (magari evito di giocare con i più forti)! Quasi quasi mi invento procuratore...
Vi lascio con un viedo e qualche foto...
Buona festa di Tutti i Santi











mercoledì 29 ottobre 2008

L'università tra Senegal e Italia

Oggi è stata una giornata dedicata all'università! Sono iniziati i corsi che ho deciso di seguire con il professor Laleye: Antropologia Critica e Sociologia dello sviluppo (un seminario). Il professore è molto bravo, ma è ancora troppo presto per parlarne. Piuttosto quello su cui riflettevo oggi, è che mentre qui iniziavano i corsi, in Italia le università e le scuole erano in subbuglio per il voto al Senato del famigerato decreto Gelmini. Ho provato rabbia per come stanno andando le cose in Italia, per l'arretramento drammatico che le nostre istituzioni hanno fatto fare al nostro sistema educativo...e anche per non esserci in questa lotta. Sarò eccessivo ma penso che si stiano minando seriamente i principi costituzionali e dunque l'esistenza stessa della democrazia nel nostro paese. Sarà molto più semplice governare un popolo di caproni ignoranti...bisogna fare attenzione.
Ho vissuto tutto questo movimento di protesta anche alla luce di un bellissimo libro che mi hanno regalato i miei amici Lalo e Lorenzo prima di partire, un romanzo: "Il passato davanti a noi" di Bruno Arpaia. Un bel racconto ai tempi delle lotte degli anni '70, ve lo consiglio!

Bene il Napoli ha vinto anche stasera! Possiamo andare a nanna...almeno una notizia positiva, per me, dall'Italia è arrivata...

martedì 28 ottobre 2008

La Natura




Dopo l'ormai famosa notte insonne, giorno nuovo vita nuova...con l'aiuto del prof. e di François Xavier, siamo andati in città alla ricerca delle cose che potessero rendere abitabile la mia casetta. Secchi, scope, palette, detersivi, stracci, lenzuola, bombola del gas, zanzariera per il letto...un pochino di cibo e tanta" santa pacienza"!
Da quel momento (siamo al 14 ottobre) le cose sono andate migliorando quotidianamente...a parte l'acqua che è mancata per 4 giorni causa il mancato pagamento da parte dell'Università di una bolletta a dir poco stratosferica (circa 500.000 mila euro) e la temporanea assenza di internet per un guasto alla rete (entrambe i problemi risolti nel giro di una settimana).
Piano piano è quindi iniziato il mio adattamento...che io nei miei pensieri vivo come una specie di svezzamento. Questa terra ha la capacità intrinseca di farti crescere a poco a poco nella consapevolezza del tuo essere in questo contesto, ti culla, ti accoglie, ti dona un ritmo nuovo, lo dona soprattutto a chi come me è abituato ad una vita frenetica: è il ritmo della Natura. Qui tutto è in funzione del sole! Quando sorge ci si sveglia, quando picchia duro, nelle ore più calde, ci si ferma, e quando cala tutto piano piano si spegne...a quel punto la Natura, sotto forma di tantissimi animali ed insetti, riprende possesso del territorio ed è uno spettacolo.

I primi due o tre giorni ho fatto veramente tanta fatica ad abituarmi alle tante "presenze" della mia casa: a parte gli ormai famosi scarrafoni, mi vengono a trovare puntualmente tantissimi grilli, poi ci sono ragnetti vari ed eventuali, e nel mio bagno c'è una colonia di piccoli rospi (molto carini e utili...mangiano altri insetti più piccoli e fastidiosi). Ma fuori naturalmente c'è tanto di più! Di giorno il campus è pieno zeppo di caprette, mucche, qualche asino, lucertole più o meno grandi...







di notte, calato il sole, ci trovi di tutto: pipistrelli grossi come gabbiani (o poco meno...),



ricci, topolini...e gatti che inseguono i topolini, scarabei di tutti i tipi e i colori, mantidi religiose, insetti stecco, formiche, formichine e formicone, cicale...e tanto altro che non saprei indicarvi. Tutti che laboriosamente si muovono, cercano cibo, costruiscono tane...è qualcosa di indescrivibile e bellissimo. Nota dolente è la monnezza! Si trovano sacchetti di plastica ovunque nella sabbia, insieme a lattine, bottiglie e flaconi...se dovessi dire un'urgenza per questa terra, oltre quelle più note di acqua e cibo, suggerirei lo sviluppo di una cultura ecologica (ma le tre cose sono legate...come sappiamo a Napoli, se uccidi l'ecosistema non avrai più neanche acqua e cibo da poter mangiare e poter bere)...
(continua)

lunedì 27 ottobre 2008

Saint-Louis: l'università, la mia nuova casa...




Dopo la pausa domenicale, con tanto di vittoria del Napoli (e annesso primato in classifica...alè alè), rieccomi a voi per continuare il mio racconto.

Ad accogliermi all'ingresso dell'Università Gaston Berger ho trovato il professor I.P. Laleye! Ci siamo sentiti tre o quattro volte via mail prima del mio arrivo ed è lui il mio riferimento qui all'università. Antropologo e Filosofo, è considerato un luminare in Africa e nel mondo.
Per prima cosa mi ha accompagnato al mio appartamento, ma neanche il tempo di farmi posare i bagagli, mi ha caricato in auto e abbiamo fatto un giro rapido dell'enorme campus universitario, completamente deserto (i corsi riprendono a fine mese)!







poi mi ha fatto vedere dei posti dove poter mangiare, la cappella universitaria, qualche negozietto sparso lì intorno (dove ho subito comprato 15 litri d'acqua), dopodiché...mi ha portato a casa sua: la moglie mi ha ospitato a pranzo! Riso e pesce, accompagnati da un bel bicchiere di vino rosso...ed un atmosfera molto familiare. Ho conosciuto Christian (che solo dopo qualche giorno ho scoperto essere il nipote) e François Xavier, uno dei loro figli, da quello che ho capito l'unico che si trova in Senegal (a lui dedicherò un post a parte). Dopo pranzo mi ha portato a fare un giro panoramico di Saint-Louis: la prima capitale del Senegal Francese, molto caratteristica e particolare per la sua ubicazione alla foce del fiume Senegal (il pratica la città è formata da più isolotti,collegati con ponti, il più famoso dei quali è quello "Faidherbe" in stile Eiffel).



Quando mi ha riaccompagnato a casa, ho potuto guardarmi un pochino intorno,



e scoprire che, oltre agli scarrafoni, non c'era proprio una mazza...munito di buona volontà sono uscito dal campus per andare a cercare qualcosa da comprare, ma le botteghe erano inesorabilmente chiuse. Sono tornato al mio appartamento, mi sono seduto, e guardando nel vuoto mi sono sconfortato...quando ho ripreso un attimo i sensi, ho pensato che l'unica cosa che mi rimaneva da fare era provare a dormire, ma un pochino il caldo, un pochino gli scarafaggi che provavano a salire sul letto, e ancora di più lo sconforto, non riuscivo a chiudere occhio. Ho inviato un messaggio a casa, sul depresso andante, e per fortuna mi hanno chiamato...sentirli vicini mi ha aiutato tantissimo, poi un altro messaggio di Giulia che mi faceva forza...ma ancora è stato difficile addormentarmi...mi facevano compagnia solo i suoni della notte africana... (continua)

sabato 25 ottobre 2008

In viaggio verso Saint-Louis


Visualizzazione ingrandita della mappa

Lunedì 13 ottobre alle 6 ero già pronto a partire...avevo già fatto appuntamento con Maktar, il taxista che mi ha accompagnato dall'aeroporto all'albergo, e di cui avevo segnato il numero di telefono...si è proposto di accompagnarmi fino a Saint-Louis, ma mi ha sparato una cifra assurda, 50.000 CFA (quasi 80€) per cui ho declinato gentilmente l'invito e mi sono fatto accompagnare alla Gare Routiere, un posto pieno di umanità, animali e veicoli...in pratica la stazione da cui partono gli autobus e i "7 places" per tutto il resto del paese! Tutti mi hanno consigliato di prendere il "7 places", che sarebbe una vecchia peugeot sw con 7 posti non troppo comodi (la foto non è la mia l'ho presa a sbafo su internet), ma molto più veloce e meno affollata dei famigerati autobus locali, dove insieme agli uomini viaggiano tranquillamente capre e galline! Maktar, preoccupato per la mia incolumità in quella bolgia, mi accompagna fino alla macchina, dove mi caricano e dopo poco partiamo (costo del viaggio 6000 CFA...meno di 10€). Io sono seduto nell'ultima fila di tre posti, al centro tra una ragazza e uno stambeccone di quasi due metri...l'effetto sardina è assicurato! Ci mettiamo più di mezz'ora per uscire dalla città, c'è un traffico mostruoso (poi dicono Napoli...)! Alla fine però il nostro autista trova il varco giusto e riusciamo a prendere il largo!



Passiamo prima dai sobborghi e favelas fuori dakar, poi mano a mano il paesaggio cambia, si fa più agreste...passiamo alcuni piccoli villaggi, e poi enormi distese di prati ingialliti dal sole in mezzo ai quali ogni tanto spuntano degli enormi Baobab...spettacolare! Lungo il percorso il paesaggio cambia ancora, in alcuni tratti sembra addirittura tropicale vista la vegetazione!



Nel bel mezzo del viaggio, l'amico stambeccone decide che la mia spalla può andar bene come cuscino...e puff, ci si addormenta su, ho girato un video a testimonianza!



Bene...dopo circa 300 km, di cui gli ultimi 50 fatti a slalom con l'autista che conosceva a perfezione la dislocazione di tutte le buche sulla strada, cinque ore, e tutte le male parole che le mie gambe e le mie chiappe hanno enunciato (anche in wolof...la seconda lingua più parlata in Senegal dopo il francese), dopo tutto ciò, sono arrivato alla Gare Routiere di Saint-Louis. Ho chiamato il mio professore per dire che ero arrivato, ho preso un taxi e mi sono fatto accompagnare all'università...









(continua)

venerdì 24 ottobre 2008

Ogni scarrafone è bello a mamma soja...


'O Scarrafone
(clicca qui per vedere il video)
Pino Daniele

'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja

Ho scoperto che Pasquale
forse è nato a Cefalù
si è sposato a Novedrate
è un bravo elettricista
fuma ppoco e ascolta i Pooh

'o scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja

Accidenti a questa nebbia
te set adre a laurà
questa Lega è una vergogna
noi crediamo alla cicogna
e corriamo da mammà
Oggi è sabato
e domani non si va a scuola
oggi è sabato
se non chiami ho un nodo in gola
oggi è sabato
e forse è un giorno speciale
oggi è sabato meno male

'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja

E se hai la pelle nera
amico guardati la schiena
io son stato marocchino
me l'han detto da bambino
viva viva 'o Senegal
Oggi è sabato
e domani non si va a scuola...

'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja


Inizio a scrivervi con questo testo di "zio Pino" perché è quello che mi ha accompagnato nel periodo prima della mia partenza e ancora oggi continua ad accompagnarmi. E' una canzone che si schiera apertamente contro il razzismo, al cui interno c'è un chiaro riferimento al paese dove mi trovo (Viva viva 'o Senegal...da cui il titolo di questo blog), e poi parla degli scarrafoni...insetti con i quali sto imparando in qualche modo a convivere qui (quello in foto mi ha accolto il primo giorno nella mia nuova casa), insieme ai tanti altri animali ed animaletti vari che incontro nella mia giornata! Questa è una cosa che ho imparato d'impatto...il rapporto con la Natura qui è molto più forte e diretto, anche perché è la Natura stessa a manifestarsi in tutte le sue forme ed avvolgerti. Anche dove l'uomo ha maggiormente devastato e "urbanizzato" le tracce, animali, vegetali e minerali (sabbia ovunque), rimangono forti!

Ma facciamo un pochino di cronistoria: ormai sono qui da due settimane e sono passato per varie tappe.
Sono partito il 9 ottobre sera da Napoli, con i saluti di tutta la famiglia allargata...cani inclusi, arrivato il 10 mattina a Milano dove ad accogliermi alle 7.30 ho trovato Barbara, poi lungo la giornata ho incontrato vari pezzi della LMS milanese (eccoli qua: Chiara, Paola e Gabriele, Babrara e Chicchi ...ma c'erano anche Martina, in partenza per la Bolivia, Chiara Peri e altri di cui non ricordo il nome!) . La sera a cena ancora con altri amici (Lalo, Giovanna, Franceschino, Marta, Lorenzo,Katia e Zara...non abbiamo fatto foto, tutto troppo veloce...ma che gioia stare insieme!) e poi di corsa all'aeroporto, dove alle spalle mi hanno sorpreso quelle due pazze scatenate di Sara e Chicca...sono venute da Biella per salutarmi con il naso rosso!!!
Quando mi sono imbarcato sull'aereo già ero in Africa! Su circa 300 passeggeri eravamo 5 bianchi...che sensazione strana, quasi di inadeguatezza! Ora so cosa possono provare loro quando sbarcano dalle nostre parti. Arriviamo a Dakar alle 4 del mattino, per fortuna sul volo ho conosciuto un ragazzo senegalese che mi ha aiutato nell'impatto fuori all'aeroporto...un assalto di cambiavalute e taxi!
Dopo un breve percorso in notturna per l'oscura Dakar, arrivo al cancello dell'albergo dove alloggerò le prime due notti, La Piscine Olympique, una stanza carina, con bagno e aria condizionata, anche questa piena di animaletti! Nei due giorni che sono stato a Dakar, ho visto poco, ma ho cercato in qualche modo di entrare in contatto con questa nuova realtà, con il limite (ma anche punto di forza) di non avere mediazioni di nessuno...eravamo io e il Senegal! Le uniche preziosissime informazioni che avevo avuto prima di partire me le aveva date Ilaria, una cooperante italiana che da tempo lavora qui in Senegal per ACRA, una ONG di Milano.
Ho iniziato a girare un pochino a piedi per la città, ma mi sono mantenuto nella zona dell'albergo, facendo i primi acquisti, cercando di capire come funzionano i franchi CFA (la moneta locale), conoscendo persone e luoghi...compresa una chiesa dove la domenica ho partecipato alla mia prima messa senegalese. Uno spettacolo di musica e colori! Sarei voluto andare a visitare l'isola di Goree, da dove partivano gli schiavi, ma la persona che si era offerta di accompagnarmi non si è presentata...a dire il vero in un certo senso era stato sincero perchè quando ci siamo lasciati dopo aver preso accordi mi aveva detto: "ci vediamo domani, inshallah (se Dio vuole)"...si vede che Dio non ha voluto, Amen! (continua...)

giovedì 23 ottobre 2008

In Carrozzaaaaaaa!!!



Bene bene...dopo lunga e attenta meditazione ho deciso che, solo per il periodo della mia vita senegalese, proverò a mettere in condivisione quello che vedo, che provo...emozioni e sensazioni di questo soggiorno di studio all'estero! Non sono mai stato tanto avvezzo a questi mezzi di comunicazione di massa, ma visto che ogni giorno mi trovo a dover rispondere a tantissime mail di amici, parenti ed affini che vogliono sapere di me, della mia salute, del Senegal, dei senegalesi (e delle senegalesi...) e mi sembra sempre di essere poco chiaro, cercherò attraverso questo mezzo di migliorare la mia "comunicazione"...
Proverò ad essere costante, non so quanto ci riuscirò...perchè la fedeltà a queste cose dopo un pochino di tempo sfugge da me, vogliate perdonarmi fin da ora...
Cercherò di utilizzare tutti gli strumenti che ho a mia disposizione per raccontarvi questi luoghi: foto, video e audio spesso sono meglio di tremila parole.

Bene, in carrozzaaaaa!!!! Si parte...



 
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