sabato 25 ottobre 2008

In viaggio verso Saint-Louis


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Lunedì 13 ottobre alle 6 ero già pronto a partire...avevo già fatto appuntamento con Maktar, il taxista che mi ha accompagnato dall'aeroporto all'albergo, e di cui avevo segnato il numero di telefono...si è proposto di accompagnarmi fino a Saint-Louis, ma mi ha sparato una cifra assurda, 50.000 CFA (quasi 80€) per cui ho declinato gentilmente l'invito e mi sono fatto accompagnare alla Gare Routiere, un posto pieno di umanità, animali e veicoli...in pratica la stazione da cui partono gli autobus e i "7 places" per tutto il resto del paese! Tutti mi hanno consigliato di prendere il "7 places", che sarebbe una vecchia peugeot sw con 7 posti non troppo comodi (la foto non è la mia l'ho presa a sbafo su internet), ma molto più veloce e meno affollata dei famigerati autobus locali, dove insieme agli uomini viaggiano tranquillamente capre e galline! Maktar, preoccupato per la mia incolumità in quella bolgia, mi accompagna fino alla macchina, dove mi caricano e dopo poco partiamo (costo del viaggio 6000 CFA...meno di 10€). Io sono seduto nell'ultima fila di tre posti, al centro tra una ragazza e uno stambeccone di quasi due metri...l'effetto sardina è assicurato! Ci mettiamo più di mezz'ora per uscire dalla città, c'è un traffico mostruoso (poi dicono Napoli...)! Alla fine però il nostro autista trova il varco giusto e riusciamo a prendere il largo!



Passiamo prima dai sobborghi e favelas fuori dakar, poi mano a mano il paesaggio cambia, si fa più agreste...passiamo alcuni piccoli villaggi, e poi enormi distese di prati ingialliti dal sole in mezzo ai quali ogni tanto spuntano degli enormi Baobab...spettacolare! Lungo il percorso il paesaggio cambia ancora, in alcuni tratti sembra addirittura tropicale vista la vegetazione!



Nel bel mezzo del viaggio, l'amico stambeccone decide che la mia spalla può andar bene come cuscino...e puff, ci si addormenta su, ho girato un video a testimonianza!



Bene...dopo circa 300 km, di cui gli ultimi 50 fatti a slalom con l'autista che conosceva a perfezione la dislocazione di tutte le buche sulla strada, cinque ore, e tutte le male parole che le mie gambe e le mie chiappe hanno enunciato (anche in wolof...la seconda lingua più parlata in Senegal dopo il francese), dopo tutto ciò, sono arrivato alla Gare Routiere di Saint-Louis. Ho chiamato il mio professore per dire che ero arrivato, ho preso un taxi e mi sono fatto accompagnare all'università...









(continua)
 
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