lunedì 17 novembre 2008

Il Mare, Maktar e Fra Emanuele


“L'acqua è vita”...quante volte ho sentito queste parole!! Sarà per la dimensione del viaggio che amplifica tutto, ma qui ho avuto modo di constatare ancora meglio quanto sia vero! Saint-Louis è una città dove l'acqua la fa da padrona, il fiume Senegal ne avvolge l'isola principale e tutte le altre parti, e l'oceano ne bagna le spiagge di sabbia finissima. E proprio tra le onde dell'Atlantico che in qualche modo si intrecciano le storie di Maktar e Fra Emanuele. Sono due persone che ho incontrato lo scorso fine settimana e che hanno veramente lasciato un segno importante su questo percorso.


Il primo, Maktar, l'ho conosciuto per caso, così come si conoscono tante persone qui in Senegal. Qualche settimana fa, mentre ero a fare delle foto alle piroghe di Saint-Louis, mi ha fermato per strada e mi ha chiesto se mi piacevano le barche...dopo una breve conversazione, mi ha detto che lui era un pescatore, e allora ne ho approfittato per farmi dare il numero di telefono, sperando nelle settimane successive di andare a fare un giro in barca. L'avevo dimenticato, finché sabato pomeriggio, trovandomi da solo in città e non avendo nulla di programmato da fare, ho deciso di chiamarlo. La mia prima intenzione era effettivamente quella di andare a fare un giro in barca, ma alla fine abbiamo deciso insieme che, visto l'orario e l'eventuale costo di una gita in barca, fosse meglio che mi raccontasse un pochino della vita dei pescatori di lì, così abbiamo iniziato un lungo e bellissimo giro tra la spiaggia dei pescatori, il villaggio, il mercato del pesce. Abbiamo camminato per quasi tre ore, mi ha raccontato di come i pescatori che pescano “à la ligne” (con la lenza) stanno in mare su queste piroghe per 5 giorni, di come ormai non si trova più tanto pesce perché il governo ha concesso lo sfruttamento dei mari senegalesi a flotte di pescherecci Nord Coreani, che utilizzano anche l'esplosivo per pescare, e di come a causa anche di questa crisi della pesca (che genera una conseguente crisi economica in un posto come Saint-Louis che vive principalmente di questo) molte persone decidono di affrontare l'oceano con queste piroghe per approdare alle Canarie (Spagna), il presidio europeo più prossimo al Senegal. Anche Maktar ci ha provato una volta, ma è stato beccato dalla polizia e rimpatriato. Gli è andata molto meglio di altre migliaia (pare almeno 3000 negli ultimi anni) di clandestini morti in mare dopo giorni di deriva e agonia...e questo non può non riportare la mia mente ai disperati di Lampedusa.

Su questo argomento ho visto anche un bellissimo documentario: “Barcelone ou la morte”! Se lo trovate da qualche parte vi consiglio vivamente di vederlo.

Il cammino con Maktar è stato anche un percorso nella cultura, nella storie e nelle tradizioni del Senegal...a cominciare proprio dal nome della nazione stessa, che come mi ha raccontato


deriva da due parole Wolof. Quando sono arrivati i primi coloni Portoghesi, trovandosi di fronte a questa distesa di piroghe hanno chiesto di chi fossero, ed i pescatori, avendo capito la domanda ma non conoscendo la lingua straniera hanno risposto in Wolof: “Sunu gaal” dove “sunu” significa nostre e “gaal” piroghe.

Ci siamo lasciati con la promessa di rincontrarci presto.


A differenza di Maktar, invece, Fra Emanuele l'ho cercato. E' da quando sono arrivato che mi sono messo in testa di trovare qualche missionario in zona...e alla fine le mie ricerche hanno avuto buon esito, anche grazie a Internet! In una chiesa qui vicino infatti mi avevano detto che c'era un sacerdote italiano in giro, così attraverso Google ho trovato il villaggio e addirittura l'indirizzo di posta elettronica. Ci siamo scritti, mi ha dato il suo numero di telefono, e ci siamo accordati per incontrarci. Domenica è stato il gran giorno! Ci ho messo quasi due ore per fare 20 km, ma alla fine sono arrivato a Savoigne, il villaggio in questione. Ho partecipato alla messa e poi finalmente ho incontrato Fra Emanuele Zanaboni, che mi ha immediatamente affidato al suo più fidato collaboratore, August, per farmi fare un giro della missione e farmi conoscere il progetto che stanno portando avanti. E' qui che c'è il collegamento con il mare e con Maktar! Vista la cronica mancanza di lavoro e i tentativi di fuga, spesso tragici, di tanti giovani verso altre mete, Fra Emanuele ha pensato bene di provare a fare qualcosa. Ne è nata una scuola professionale, che insegna ai giovani del posto, cristiani e musulmani insieme, a fare statue. Oltre ad essere infermiere (la prima sua opera a Savoigne è stata un dispensario ora acquisito dal governo) infatti, il missionario dell'ordine dei “Fatebenefratelli” è anche un'artista, e con le sue competenze ha provato a portare un pochino di sviluppo in questo territorio! Per il momento nella scuola impiega una ventina di ragazzi, ma a breve verrà aperta una nuova parte della struttura dove si insegnerà la sartoria alle ragazze. E' un piccolo seme che, divenuto pianta, sta portando i suoi frutti...ma come ogni pianta ha bisogno di concime e acqua per continuare a essere produttiva. Presto vi farò sapere come è possibile aiutarlo!


Chiudo il post con qualche foto del mare, che a parte le sue storie tristi, qui è veramente meraviglioso! Buon inizio settimana a tutti!





venerdì 14 novembre 2008

Vergogna!


Ieri, a sette anni dai fatti del G8 di Genova, è arrivata la sentenza del processo per l'assalto alla scuola Diaz da parte delle forze dell'ordine. Poche le condanne, tante le assoluzioni...soprattutto dei capi, di chi ha dato direttive precise per quell'irruzione, di chi ha dato falsa testimonianza, di chi ha tradito nella maniera più scandalosa lo Stato che dice di servire. Mi associo agli amici di Rete Lilliput e delle tante associazioni non-violente che sono state vittime di brutalità in quei giorni di Luglio. C'erano anche papà, mamma, Marcello, padre Rolando e altri cari amici...

VERGOGNA!


martedì 11 novembre 2008

Tra Cardinale, Congo, Mama Afrika e Pasta e patate...


Le giornate qui trascorrono sempre più piene. Domenica sono stato ad una celebrazione della piccola ma vivacissima comunità cristiana di Saint-Louis. Per la festa patronale era presente il Cardinale Sarr, e tutto l'apparato di stato e religioso si è ritrovato insieme in questa giornata di gioia.




Erano presenti il governatore della regione di Saint-Louis, il prefetto, il sindaco della città, tutte le cariche ecclesiali (vescovo ed imam inclusi), militari e politiche della zona. Io sono andato lì per cercare di incontrare un missionario italiano che lavora in un villaggio a 20 km dall'università, ma la mia attesa è stata infruttuosa...ci ho guadagnato solo un pranzo, cooptato a forza, insieme a tutta la comunità cittadina. Ho sperimentato ancora una volta sulla mia pelle l'accoglienza di questo popolo...

Dal mio amico Alister continuano ad arrivarmi notizie sul Congo e su Gavin, che si trova lì. E mi fa rabbia vedere come i media italiani stiano rendendo la cosa sempre più silente (l'ultimo articolo su repubblica.it a firma Mastrogiacomo risale al 9/11). Vorrei fare qualcosa, ma l'unica che mi è possibile ora è continuare a tenere alta l'attenzione e invitarvi a fare lo stesso. C'è il serio rischio che questo conflitto travalichi i confini congolesi e si espanda in più paesi, e se già ora la situazione rievoca catastrofi enormi, un'eventualità del genere sarebbe veramente drammatica. Continuate ad informarvi ed informare.

C'è qualcosa che lega sempre di più la mia Napoli, la mia terra a questo continente bello e martoriato. Ieri ho appreso la notizia che proprio a Castel Volturno, lì dove qualche mese fa sono stati massacrati 7 africani, è morta Miriam Makeba, conosciuta anche come Mama Afrika. Aveva "combattuto" con la forza della sua voce, al fianco di Nelson Mandela, la dura battaglia contro l'apartheid, e domenica era andata a sostenere, ancora con la sua voce, la battaglia del nostro territorio, contro la camorra, a sostegno di Roberto Saviano che la ricorda così.

Ultimo collegamento Senegal-Napoli...me lo sono creato da me! Ieri in preda a profonda crisi culinaria ho deciso di lanciarmi nella preparazione di un piatto che amo particolarmente: pasta e patate (azzeccata)! Lascio qui le testimonianze di questo momento di estasi del palato...





Ps: continuano gli avvistamenti "naturalisitici"...ecco i link ai video dello Stercoraro e della Mantide

venerdì 7 novembre 2008

Ma che mangi? Che tempo fa?...e le zanzare???

Ritorno a scrivervi dopo qualche giorno di pausa conditi dalla vittoria di Obama, con nottata passata al computer per seguire i risultati...e passeggiata nel campus all'alba di quello che spero possa essere veramente un giorno di cambiamento importante non solo per gli Stati Uniti, ma per tutto il mondo...spero e prego!


Passiamo al titolo del post! Queste sono le domande che in media mi vengono fatte quando parlo con qualcuno...ho pensato dunque di rispondere anche qui, in modo che tutti possano sapere queste notizie di fondamentale importanza per l'italiano che espatria! Ihih

Che cosa mangio:

Locuste, cimici, e larve fritte...!!! Scherzo naturalmente...ci sono due tipologie di pasti che posso fare, e tutto dipende dal tempo (a volte anche quello meteorologico)...ovvero dipende dal fatto che abbia o meno tempo, forza e voglia di cucinare. In questo caso, per miei limiti, cucino tipicamente napoletano, anche se mi mancano alcuni ingredienti base che ancora non ho trovato, come il basilico o il sedano. Mi sono espresso spesso in pasta al sugo, frittate, pasta e fagioli, pasta e piselli, frittate di maccheroni...e bene o male me la sono cavata.

Quando invece il fattore tempo diventa determinante...ed in qualche caso anche quello meteorologico fa la sua parte (se fa eccessivamente caldo a ora di pranzo farmi un km di cammino sotto il sole dall'ufficio a casa non è proprio l'ideale), preferisco andare a mangiare al “ristorante”...che sia ben chiaro non è quello che noi intendiamo normalmente, ma una baracca all'interno del campus con 4 tavolini di plastica, dove vanno a mangiare alcuni professori e parte del personale amministrativo dell'università; in media qui i piatti sono costituiti da una base di riso (bianco o rosso...cioè arrossito con una salsina piccante), accompagnati da pesce arrostito o bollito, carne bollita in sughi di origine e provenienza non sempre molto chiari (ieri per esempio ho mangiato riso con carne in salsa di arachidi...molto buono), e verdure (patate, carote, melanzane e altre cose non sempre riconoscibili). Per i sughetti utilizzano moltissimo la cipolla e il peperoncino...quindi vi lascio immaginare gli effetti post pranzo! Qualche volta ho mangiato anche dei panini che per consistenza e contenuti sono molto simili ai kebab che mangiamo dalle nostre parti....per chiudere il capitolo cibo posso dire con certezza che non morirò di fame, ma anche che quando tornerò a casa le prime tappe saranno pizza da “Di Matteo” e cena da “Nennella” ai quartieri spagnoli...giusto per gradire!


Il tempo:


Proprio oggi mi hanno spiegato un pochino come funzionano le cose in questo posto a livello meteorologico...Prima di partire mi sono informato su Saint-Louis, e le informazioni erano molto confortanti...brezza oceanica, e, vista la stagione, temperature mediamente più basse del resto dell'anno! Mitico, mi sono detto...e poi a conferma, quando sono arrivato, tutti i senegalesi mi hanno detto: “sta arrivando il freddo”! Difatti una sera che la temperatura è scesa a 20° c'erano in giro persone con i cappelli e i guanti di lana...giuro! Comunque, a parte questa nota di colore, il meteo tra Saint-Louis e qui è totalmente differente...era tutto vero quello che avevo letto sulla città...la brezza marina, il fresco...ma qui, a 10 km dal mare, verso la Mauritania, sembra che abbia più influenza il flusso di aria calda proveniente dal deserto...ovvero, tradotto in soldoni ,vuol dire che dalle 11 di mattina alle 17 di pomeriggio la temperatura oscilla tra i 35 ed i 37 gradi con tassi di umidità che a volte sfiorano il 70-80%...il che vuol dire uscire di casa...e sudare! Il sole picchia che è una meraviglia...e mi hanno detto che tra qui e la città ci possono essere anche 7-8 gradi di differenza...quasi 1°C a Km....incredibile.

La stagione delle piogge è finita per cui di nuvole e acqua dal cielo neanche l'ombra...la sera e la mattina presto però comincia a fare effettivamente più fresco, ma mi hanno detto che la minima a cui si può arrivare alle 5 di mattina sono 18°...amen!


Le zanzare:


A dispetto di tutti gli animali che ho visto e che continuo a vedere (ieri sera tornato a casa mi sono trovato questa simpatica mantide sulla mia spalla...si vede che era stanca e si è fatta dare un passaggio), quelli meno presenti sono proprio le odiatissime e temutissime zanzare...personalmente, forse, ma non ne sono sicuro, sono stato punto solo una volta. E di zanzare ne avrò viste una decina in tutto...ma sono zanzare diverse da quelle nostrane. Sono molto meno aggressive e si lasciano sterminare con molta più semplicità...

Rimane che sono pericolosissime in qualità di vettori della malaria...ma per il momento mi aspettavo qualcosa di più “invasivo”...meglio così!

Bene...è tutto! Saluti e alla prossima...

P.s.: Vi invito sempre a tenere alta l'attenzione sulla situazione del Congo, dove sembra che le cose stiano degenerando. On-line ci si può informare in maniera abbastanza esaustiva...se ho notizie fresche le posto qui!

Aggiornamento: eccovi un'intervista audio di Gavin al Corriere della Sera


lunedì 3 novembre 2008

Goma

Oggi ho deciso di non scrivervi del Senegal, ma pongo alla vostra attenzione il dramma (dis)umano che si sta verificando in Congo. Lo faccio perché lì c'è un mio amico, Gavin Braschi, volontario per il Vis, che ha deciso, insieme al suo capo progetto ed altri due volontari, di rimanere in loco per sostenere i 350 bambini orfani (alcuni dei quali ex bimbi-soldato) che ancora sono nella struttura in cui lavorano e per aiutare le centinaia di profughi che scappano dalle razie poste in essere dai ribelli di Laurent Nkunda e che approdano alla loro struttura (attualmente ne sono arrivati 700). Gavin, nell'ultimo comunicato che ha scritto da lì, ha chiesto di mantenere alta l'attenzione e di far girare quanto più possibile la notizia, per questo vi scrivo di Goma e spero che ognuno di voi possa in qualche modo divenire cassa di risonanza. Il tam tam della rete in questo caso può aiutare.
Ad essere onesti da qualche giorno anche i quotidiani on-line ne parlano con una certa attenzione, per cui vi invito a tenervi aggiornati anche tramite questi mezzi (non so le televisioni italiane cosa dicano), ma per qualche testimonianza diretta forse è bene collegarsi al sito del VIS, qui, per poter ascoltare anche dalla voce di chi è lì cosa sta accadendo, ed avere comunque notizie sempre aggiornate.
Manteniamo alta l'attenzione!
Un abbraccio a tutti, ma uno particolare a Gavin e i suoi amici

sabato 1 novembre 2008

Xavier ed il Basket


Eccomi di nuovo a voi dopo due giorni di assenza e una notte insonne a causa sua.

Da quando sono arrivato a Saint-Louis, ed in particolare al campus universitario, c'è stata una persona che mi ha aiutato in tantissime situazioni, mi ha dato una mano ad inserirmi nel contesto, e mi ha fatto conoscere un pochino Saint-Louis: François Xavier.
La prima cosa che mi è venuta in mente quando l'ho conosciuto è stata : " 'sti Gesuiti mi perseguitano...", ma alla fine ho voluto prendere la sua presenza come un segno...diciamo che per me svolge funzioni di angelo custode.
François è uno dei figli del professor Laleye, ha 29 anni ed è un veterinario! Ma non solo...è anche un'artista, più precisamente un vignettista/caricaturista. E attraverso i suoi disegni cerca di mandare messaggi importanti e positivi, senza tralasciare l'ironia (qui il suo sito...lasciategli un commento nel guestbook!) Abbiamo iniziato a conoscercidal primo giorno, è stato lui ad accompagnarmi a fare la mega spesa per riempire il mio appartamento vuoto, è con lui che sono andato a fare un giro al mare qualche giorno dopo, e sempre con lui ho visitato l'Ile di Saint-Louis, ho mangiato per la prima volta carne di facocero (per intenderci mi sono mangiato Pumba...del re Leone), l'ho aiutato ad operare una capra che aveva ingurgitato un sacco di sacchetti di plastica






(per i più duri di stomaco ho il video integrale dell'operazione...vi faccio un dvd ihihi)

...e poi c'è stato il Basket! Xavier, che è un ottimo giocatore, mi ha chiesto se mi andava di fare due tiri sui playground dell'università. Lo sport è diventato il modo più diretto per me per entrare in contatto con gli altri ragazzi. Sto conoscendo una marea di persone, e ancora una volta ho avuto testimonianza, anzi ho sperimentato sulla mia pelle...bianca, di come lo sport, ed in questo caso il basket, possa essere un mezzo di integrazione perfetto. Sui campi dell'università giocano tutti, bravi e meno bravi, bianchi e neri, uomini e donne (ieri con noi ha giocato una ragazza musulmana con tanto di velo...). C'è da pensare qualche cosa di serio in Italia che vada in questa direzione.
C'è anche da dire che atleticamente sti ragazzi fanno paura...saltano come dei grilli, e io che sono un nanetto faccio una fatica immane...ma mi diverto lo stesso (magari evito di giocare con i più forti)! Quasi quasi mi invento procuratore...
Vi lascio con un viedo e qualche foto...
Buona festa di Tutti i Santi











 
8962fa5cea9f44eeb1e4c524db79b358