mercoledì 29 ottobre 2008

L'università tra Senegal e Italia

Oggi è stata una giornata dedicata all'università! Sono iniziati i corsi che ho deciso di seguire con il professor Laleye: Antropologia Critica e Sociologia dello sviluppo (un seminario). Il professore è molto bravo, ma è ancora troppo presto per parlarne. Piuttosto quello su cui riflettevo oggi, è che mentre qui iniziavano i corsi, in Italia le università e le scuole erano in subbuglio per il voto al Senato del famigerato decreto Gelmini. Ho provato rabbia per come stanno andando le cose in Italia, per l'arretramento drammatico che le nostre istituzioni hanno fatto fare al nostro sistema educativo...e anche per non esserci in questa lotta. Sarò eccessivo ma penso che si stiano minando seriamente i principi costituzionali e dunque l'esistenza stessa della democrazia nel nostro paese. Sarà molto più semplice governare un popolo di caproni ignoranti...bisogna fare attenzione.
Ho vissuto tutto questo movimento di protesta anche alla luce di un bellissimo libro che mi hanno regalato i miei amici Lalo e Lorenzo prima di partire, un romanzo: "Il passato davanti a noi" di Bruno Arpaia. Un bel racconto ai tempi delle lotte degli anni '70, ve lo consiglio!

Bene il Napoli ha vinto anche stasera! Possiamo andare a nanna...almeno una notizia positiva, per me, dall'Italia è arrivata...

martedì 28 ottobre 2008

La Natura




Dopo l'ormai famosa notte insonne, giorno nuovo vita nuova...con l'aiuto del prof. e di François Xavier, siamo andati in città alla ricerca delle cose che potessero rendere abitabile la mia casetta. Secchi, scope, palette, detersivi, stracci, lenzuola, bombola del gas, zanzariera per il letto...un pochino di cibo e tanta" santa pacienza"!
Da quel momento (siamo al 14 ottobre) le cose sono andate migliorando quotidianamente...a parte l'acqua che è mancata per 4 giorni causa il mancato pagamento da parte dell'Università di una bolletta a dir poco stratosferica (circa 500.000 mila euro) e la temporanea assenza di internet per un guasto alla rete (entrambe i problemi risolti nel giro di una settimana).
Piano piano è quindi iniziato il mio adattamento...che io nei miei pensieri vivo come una specie di svezzamento. Questa terra ha la capacità intrinseca di farti crescere a poco a poco nella consapevolezza del tuo essere in questo contesto, ti culla, ti accoglie, ti dona un ritmo nuovo, lo dona soprattutto a chi come me è abituato ad una vita frenetica: è il ritmo della Natura. Qui tutto è in funzione del sole! Quando sorge ci si sveglia, quando picchia duro, nelle ore più calde, ci si ferma, e quando cala tutto piano piano si spegne...a quel punto la Natura, sotto forma di tantissimi animali ed insetti, riprende possesso del territorio ed è uno spettacolo.

I primi due o tre giorni ho fatto veramente tanta fatica ad abituarmi alle tante "presenze" della mia casa: a parte gli ormai famosi scarrafoni, mi vengono a trovare puntualmente tantissimi grilli, poi ci sono ragnetti vari ed eventuali, e nel mio bagno c'è una colonia di piccoli rospi (molto carini e utili...mangiano altri insetti più piccoli e fastidiosi). Ma fuori naturalmente c'è tanto di più! Di giorno il campus è pieno zeppo di caprette, mucche, qualche asino, lucertole più o meno grandi...







di notte, calato il sole, ci trovi di tutto: pipistrelli grossi come gabbiani (o poco meno...),



ricci, topolini...e gatti che inseguono i topolini, scarabei di tutti i tipi e i colori, mantidi religiose, insetti stecco, formiche, formichine e formicone, cicale...e tanto altro che non saprei indicarvi. Tutti che laboriosamente si muovono, cercano cibo, costruiscono tane...è qualcosa di indescrivibile e bellissimo. Nota dolente è la monnezza! Si trovano sacchetti di plastica ovunque nella sabbia, insieme a lattine, bottiglie e flaconi...se dovessi dire un'urgenza per questa terra, oltre quelle più note di acqua e cibo, suggerirei lo sviluppo di una cultura ecologica (ma le tre cose sono legate...come sappiamo a Napoli, se uccidi l'ecosistema non avrai più neanche acqua e cibo da poter mangiare e poter bere)...
(continua)

lunedì 27 ottobre 2008

Saint-Louis: l'università, la mia nuova casa...




Dopo la pausa domenicale, con tanto di vittoria del Napoli (e annesso primato in classifica...alè alè), rieccomi a voi per continuare il mio racconto.

Ad accogliermi all'ingresso dell'Università Gaston Berger ho trovato il professor I.P. Laleye! Ci siamo sentiti tre o quattro volte via mail prima del mio arrivo ed è lui il mio riferimento qui all'università. Antropologo e Filosofo, è considerato un luminare in Africa e nel mondo.
Per prima cosa mi ha accompagnato al mio appartamento, ma neanche il tempo di farmi posare i bagagli, mi ha caricato in auto e abbiamo fatto un giro rapido dell'enorme campus universitario, completamente deserto (i corsi riprendono a fine mese)!







poi mi ha fatto vedere dei posti dove poter mangiare, la cappella universitaria, qualche negozietto sparso lì intorno (dove ho subito comprato 15 litri d'acqua), dopodiché...mi ha portato a casa sua: la moglie mi ha ospitato a pranzo! Riso e pesce, accompagnati da un bel bicchiere di vino rosso...ed un atmosfera molto familiare. Ho conosciuto Christian (che solo dopo qualche giorno ho scoperto essere il nipote) e François Xavier, uno dei loro figli, da quello che ho capito l'unico che si trova in Senegal (a lui dedicherò un post a parte). Dopo pranzo mi ha portato a fare un giro panoramico di Saint-Louis: la prima capitale del Senegal Francese, molto caratteristica e particolare per la sua ubicazione alla foce del fiume Senegal (il pratica la città è formata da più isolotti,collegati con ponti, il più famoso dei quali è quello "Faidherbe" in stile Eiffel).



Quando mi ha riaccompagnato a casa, ho potuto guardarmi un pochino intorno,



e scoprire che, oltre agli scarrafoni, non c'era proprio una mazza...munito di buona volontà sono uscito dal campus per andare a cercare qualcosa da comprare, ma le botteghe erano inesorabilmente chiuse. Sono tornato al mio appartamento, mi sono seduto, e guardando nel vuoto mi sono sconfortato...quando ho ripreso un attimo i sensi, ho pensato che l'unica cosa che mi rimaneva da fare era provare a dormire, ma un pochino il caldo, un pochino gli scarafaggi che provavano a salire sul letto, e ancora di più lo sconforto, non riuscivo a chiudere occhio. Ho inviato un messaggio a casa, sul depresso andante, e per fortuna mi hanno chiamato...sentirli vicini mi ha aiutato tantissimo, poi un altro messaggio di Giulia che mi faceva forza...ma ancora è stato difficile addormentarmi...mi facevano compagnia solo i suoni della notte africana... (continua)

sabato 25 ottobre 2008

In viaggio verso Saint-Louis


Visualizzazione ingrandita della mappa

Lunedì 13 ottobre alle 6 ero già pronto a partire...avevo già fatto appuntamento con Maktar, il taxista che mi ha accompagnato dall'aeroporto all'albergo, e di cui avevo segnato il numero di telefono...si è proposto di accompagnarmi fino a Saint-Louis, ma mi ha sparato una cifra assurda, 50.000 CFA (quasi 80€) per cui ho declinato gentilmente l'invito e mi sono fatto accompagnare alla Gare Routiere, un posto pieno di umanità, animali e veicoli...in pratica la stazione da cui partono gli autobus e i "7 places" per tutto il resto del paese! Tutti mi hanno consigliato di prendere il "7 places", che sarebbe una vecchia peugeot sw con 7 posti non troppo comodi (la foto non è la mia l'ho presa a sbafo su internet), ma molto più veloce e meno affollata dei famigerati autobus locali, dove insieme agli uomini viaggiano tranquillamente capre e galline! Maktar, preoccupato per la mia incolumità in quella bolgia, mi accompagna fino alla macchina, dove mi caricano e dopo poco partiamo (costo del viaggio 6000 CFA...meno di 10€). Io sono seduto nell'ultima fila di tre posti, al centro tra una ragazza e uno stambeccone di quasi due metri...l'effetto sardina è assicurato! Ci mettiamo più di mezz'ora per uscire dalla città, c'è un traffico mostruoso (poi dicono Napoli...)! Alla fine però il nostro autista trova il varco giusto e riusciamo a prendere il largo!



Passiamo prima dai sobborghi e favelas fuori dakar, poi mano a mano il paesaggio cambia, si fa più agreste...passiamo alcuni piccoli villaggi, e poi enormi distese di prati ingialliti dal sole in mezzo ai quali ogni tanto spuntano degli enormi Baobab...spettacolare! Lungo il percorso il paesaggio cambia ancora, in alcuni tratti sembra addirittura tropicale vista la vegetazione!



Nel bel mezzo del viaggio, l'amico stambeccone decide che la mia spalla può andar bene come cuscino...e puff, ci si addormenta su, ho girato un video a testimonianza!



Bene...dopo circa 300 km, di cui gli ultimi 50 fatti a slalom con l'autista che conosceva a perfezione la dislocazione di tutte le buche sulla strada, cinque ore, e tutte le male parole che le mie gambe e le mie chiappe hanno enunciato (anche in wolof...la seconda lingua più parlata in Senegal dopo il francese), dopo tutto ciò, sono arrivato alla Gare Routiere di Saint-Louis. Ho chiamato il mio professore per dire che ero arrivato, ho preso un taxi e mi sono fatto accompagnare all'università...









(continua)

venerdì 24 ottobre 2008

Ogni scarrafone è bello a mamma soja...


'O Scarrafone
(clicca qui per vedere il video)
Pino Daniele

'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja

Ho scoperto che Pasquale
forse è nato a Cefalù
si è sposato a Novedrate
è un bravo elettricista
fuma ppoco e ascolta i Pooh

'o scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja

Accidenti a questa nebbia
te set adre a laurà
questa Lega è una vergogna
noi crediamo alla cicogna
e corriamo da mammà
Oggi è sabato
e domani non si va a scuola
oggi è sabato
se non chiami ho un nodo in gola
oggi è sabato
e forse è un giorno speciale
oggi è sabato meno male

'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja

E se hai la pelle nera
amico guardati la schiena
io son stato marocchino
me l'han detto da bambino
viva viva 'o Senegal
Oggi è sabato
e domani non si va a scuola...

'O scarrafone 'o scarrafone
ogni scarrafone è bello a mamma soja


Inizio a scrivervi con questo testo di "zio Pino" perché è quello che mi ha accompagnato nel periodo prima della mia partenza e ancora oggi continua ad accompagnarmi. E' una canzone che si schiera apertamente contro il razzismo, al cui interno c'è un chiaro riferimento al paese dove mi trovo (Viva viva 'o Senegal...da cui il titolo di questo blog), e poi parla degli scarrafoni...insetti con i quali sto imparando in qualche modo a convivere qui (quello in foto mi ha accolto il primo giorno nella mia nuova casa), insieme ai tanti altri animali ed animaletti vari che incontro nella mia giornata! Questa è una cosa che ho imparato d'impatto...il rapporto con la Natura qui è molto più forte e diretto, anche perché è la Natura stessa a manifestarsi in tutte le sue forme ed avvolgerti. Anche dove l'uomo ha maggiormente devastato e "urbanizzato" le tracce, animali, vegetali e minerali (sabbia ovunque), rimangono forti!

Ma facciamo un pochino di cronistoria: ormai sono qui da due settimane e sono passato per varie tappe.
Sono partito il 9 ottobre sera da Napoli, con i saluti di tutta la famiglia allargata...cani inclusi, arrivato il 10 mattina a Milano dove ad accogliermi alle 7.30 ho trovato Barbara, poi lungo la giornata ho incontrato vari pezzi della LMS milanese (eccoli qua: Chiara, Paola e Gabriele, Babrara e Chicchi ...ma c'erano anche Martina, in partenza per la Bolivia, Chiara Peri e altri di cui non ricordo il nome!) . La sera a cena ancora con altri amici (Lalo, Giovanna, Franceschino, Marta, Lorenzo,Katia e Zara...non abbiamo fatto foto, tutto troppo veloce...ma che gioia stare insieme!) e poi di corsa all'aeroporto, dove alle spalle mi hanno sorpreso quelle due pazze scatenate di Sara e Chicca...sono venute da Biella per salutarmi con il naso rosso!!!
Quando mi sono imbarcato sull'aereo già ero in Africa! Su circa 300 passeggeri eravamo 5 bianchi...che sensazione strana, quasi di inadeguatezza! Ora so cosa possono provare loro quando sbarcano dalle nostre parti. Arriviamo a Dakar alle 4 del mattino, per fortuna sul volo ho conosciuto un ragazzo senegalese che mi ha aiutato nell'impatto fuori all'aeroporto...un assalto di cambiavalute e taxi!
Dopo un breve percorso in notturna per l'oscura Dakar, arrivo al cancello dell'albergo dove alloggerò le prime due notti, La Piscine Olympique, una stanza carina, con bagno e aria condizionata, anche questa piena di animaletti! Nei due giorni che sono stato a Dakar, ho visto poco, ma ho cercato in qualche modo di entrare in contatto con questa nuova realtà, con il limite (ma anche punto di forza) di non avere mediazioni di nessuno...eravamo io e il Senegal! Le uniche preziosissime informazioni che avevo avuto prima di partire me le aveva date Ilaria, una cooperante italiana che da tempo lavora qui in Senegal per ACRA, una ONG di Milano.
Ho iniziato a girare un pochino a piedi per la città, ma mi sono mantenuto nella zona dell'albergo, facendo i primi acquisti, cercando di capire come funzionano i franchi CFA (la moneta locale), conoscendo persone e luoghi...compresa una chiesa dove la domenica ho partecipato alla mia prima messa senegalese. Uno spettacolo di musica e colori! Sarei voluto andare a visitare l'isola di Goree, da dove partivano gli schiavi, ma la persona che si era offerta di accompagnarmi non si è presentata...a dire il vero in un certo senso era stato sincero perchè quando ci siamo lasciati dopo aver preso accordi mi aveva detto: "ci vediamo domani, inshallah (se Dio vuole)"...si vede che Dio non ha voluto, Amen! (continua...)

giovedì 23 ottobre 2008

In Carrozzaaaaaaa!!!



Bene bene...dopo lunga e attenta meditazione ho deciso che, solo per il periodo della mia vita senegalese, proverò a mettere in condivisione quello che vedo, che provo...emozioni e sensazioni di questo soggiorno di studio all'estero! Non sono mai stato tanto avvezzo a questi mezzi di comunicazione di massa, ma visto che ogni giorno mi trovo a dover rispondere a tantissime mail di amici, parenti ed affini che vogliono sapere di me, della mia salute, del Senegal, dei senegalesi (e delle senegalesi...) e mi sembra sempre di essere poco chiaro, cercherò attraverso questo mezzo di migliorare la mia "comunicazione"...
Proverò ad essere costante, non so quanto ci riuscirò...perchè la fedeltà a queste cose dopo un pochino di tempo sfugge da me, vogliate perdonarmi fin da ora...
Cercherò di utilizzare tutti gli strumenti che ho a mia disposizione per raccontarvi questi luoghi: foto, video e audio spesso sono meglio di tremila parole.

Bene, in carrozzaaaaa!!!! Si parte...



 
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